giovedì 17 dicembre 2009

Sarà un caso?

Ieri pomeriggio ho ricevuto una telefonata da mio padre: "Vieni due minuti a casa perchè c'è una persona che ti vuole salutare".
Non c'è voluto molto per capire di chi stesse parlando, uno degli zii "ritrovati" da poco.
Ho cercato di ritardare questi incontri perchè non è che ne abbia molta voglia (per i motivi che ho citato qualche post fa), ma era inevitabile che prima o poi dovessero avvenire e questo è stato solo il primo!

Sarà stato un caso che, mentre entravo in casa e li sentivo chiacchierare e sorridere affabilmente come se il tempo non fosse passato, abbia rivisto come in un flashback quando eravamo seduti alla stessa tavola e non rivolgeva la parola a nessuno, nemmeno alla sottoscritta?
Sarà stato un caso che, mentre mi chinavo a salutarlo fingendo di essere disinvolta, abbia rivisto la scena in cui ci "invitava" a lasciare la casa di mia nonna?
Mio padre è tutto contento di questa nuova situazione e io posso anche esserne felice per lui, ma il punto è solo uno: non posso farci niente, ma per me sono diventati tutti degli estranei. C'è poco da discutere!

mercoledì 9 dicembre 2009

Riflessioni a voce bassa

Questo è un periodo "strano" della mia vita!
Sento la voglia di uno spazio tutto mio dove rifugiarmi e dove non ci siano interferenze da parte di nessuno.
Avverto una strana voglia di libertà, di fare quello che mi va senza dover renderne conto a nessuno, di non stare sempre a guardarmi attorno e vorrei non sentirmi sempre il fiato sul collo. Mi irrita!
Fondamentalmente credo siano solo problemi che mi creo da sola, colpa del mio carattere schivo, della mia mancanza di capacità di raccontarmi e di condividere.
A volte mi sembra di vivere su due piani paralleli che non si incontreranno mai. E come potrebbero? La geometria ci insegna che le parallele mantengono la stessa distanza all'infinito e questa è una verità inconfutabile.
Ma tutta questa voglia di libertà, di riservatezza, di odio contro le interferenze esterne, di ribellione agli schemi, non è tipica dell'adolescenza? E come si spiega allora?

mercoledì 2 dicembre 2009

Ma come si fa?

Sapete tutti quello che faccio, quindi è inutile dilungarmi in proposito.
Mi limito a dire che spesso ci ritroviamo ad avere fratelli, sorelle, cugini e amici dei ragazzi di cui ci occupiamo regolarmente.
Siamo 3 persone e ognuno di noi ha i propri compiti ben precisi, che anche i ragazzi hanno imparato a conoscere, per cui, di volta in volta, si rivolgono all'una o all'altra per ricevere l' aiuto di cui hanno bisogno. Questo non esclude che nei momenti di caos, possiamo scambiare i ruoli per venirci incontro, soprattutto per quanto riguarda i più piccoli.
Ebbene tra i più piccoli di quest'anno c'è una bambina graziosissima, di cui io mi non mi occupo, ma ogni tanto capita di doverle far ripetere una lezioncina, una poesia o qualcos'altro.
Qualche giorno fa, aspettava che venissero a recuperarla per tornare a casa, così si è piazzata vicino a me. Io stavo facendo fare geometria analitica ad una ragazza e lei sentiva nominare ogni due secondi la x e la y, che lei naturalmente conosce a malapena come letterine straniere all'interno del nostro alfabeto. Molto incuriosita, è rimasta ad osservarci per un po'. Tra un esercizio e l'altro mi sono messa a chiacchierare con lei e le ho rivelato che anche suo fratello usa quelle lettere, "lettere da grandi" le ho definite.
La piccoletta, molto vispa e intelligente, ha tratto le sue conclusioni "Per questo non capisce niente!".
Fantastico! Sono scoppiata a ridere senza ritegno. :-D
Ieri poi doveva ripetermi una lezioncina sulla causa che produce un effetto e così ha iniziato con qualche titubanza. All'improvviso perde il filo del discorso e puff, scoppia in una risata sonora e contagiosa, trascinando naturalmente anche me.
Ma come si fa a resistere, a fare le persone serie e severe? :-O
Io non ci riesco ;-)