giovedì 26 febbraio 2009

Un braccio rotto

Il braccio rotto in questione non è il mio, ma quello di uno dei piccoletti, il quale si è procurato una frattura giocando a calcetto.
Quale braccio? Naturalmente il destro!
Non può pertanto scrivere nulla.
Questo lo rende praticamente felice, a me un po' meno.
Il perchè è presto detto: devo scrivere io al suo posto.
Naturalmente lo faccio volentieri perchè per me è sempre un piacere occuparmi di lui. E' talmente simpatico, intelligente e gradevole, che non si fatica quasi per niente a lavorare insieme a lui.
Il problema pratico però esiste, in mezzo alla baronda, nel momento di maggiore attività, durante il quale sento pronunciare il mio nome in continuazione, devo ritagliarmi uno spazio per sedermi accanto a lui e fare i compiti. In questi due ultimi giorni abbiamo dovuto fare solo delle operazioni di matematica e un paio di problemi, così io scrivo sul quaderno sotto sua dettatura.

Oggi quando è arrivato mi ha detto: "Il gesso lo devo tenere fino a metà marzo, sei rovinata!", lo credo anch'io!

Antonella

P.S.: mi fa un certo effetto dover scrivere su quei quadretti giganti e controllare la grafìa affinchè sia leggibile da parte di un bambino.
Erano anni che non facevo attenzione a scrivere le lettere come la mia maestra, anni ed anni fa, mi ha insegnato a fare.

mercoledì 25 febbraio 2009

Situazione imbarazzante




Ieri sera è squillato il telefono, mi trovavo nelle vicinanze e sono andata a rispondere.
Ho dato uno sguardo al display, ho letto solo il nome e non il cognome, per cui ho scambiato la persona che c'era all'altro capo del filo per un'altra, omonima.
Appena alzata la cornetta non ho riconosciuto la voce che mi aspettavo di ascoltare e, questa volta, ho guardato attentamente il display, mentre la persona in questione si mostrava tutta contenta del fatto che avessi risposto io. In genere non lo faccio mai e, a dirla proprio tutta, evito di farlo quando è lei che chiama.
Ma ormai non potevo più defilarmi.
Non sono riuscita a fingere e ho risposto a monosillabi, aspettando con ansia che mia madre venisse a "salvarmi" da questa situazione imbarazzantissima.
Ho mostrato una freddezza che non sono in grado di descrivere a parole!
Riconosco che ha dato fastidio a me, figuriamoci alla mia interlocutrice!
Purtroppo non riesco proprio a mostrarmi per quella che non sono!
Ammetto di non essere riuscita a comportarmi in modo più consono e civile.
Antonella

martedì 24 febbraio 2009

Bambini ed emozioni

Ieri pomeriggio è arrivato un nuovo bambino, veramente è in prova, ma il mio sesto senso mi suggerisce che rimarrà con noi.
E' un tenero bimbetto di 8 anni, minuto e molto vispo.
Purtroppo ha un problema con le maestre e si capisce, visto che una la definisce vecchia e brutta e un'altra cattiva.
Lo scricciolino mi ha colpito come nessuno è mai riuscito a fare in questi ultimi quattro anni. E di bambini e adolescenti ne ho visti tanti!
E' completamente sfiduciato, non crede in se stesso, nelle sue capacità o possibilità.
Pensa di non riuscire in niente e che non riuscirà nemmeno a farlo in un prossimo futuro e lo ammette candidamente: "Gli altri mi supereranno sempre!" o " Solo io non so le tabelline", gli ho sentito dire.
Ne soffre tanto e non nascondo di essermi emozionata e commossa nel sentirlo parlare in quel modo, anche se non l'ho mostrato.
Non è giusto sentir parlare in questo modo un bambino! Deve credere in se stesso e nessuno deve convincerlo del contrario! E' un'atrocità!
Antonella

lunedì 23 febbraio 2009

Le pagelle 2

Oggi non volevo scrivere nuovi post, ma lasciare il precedente per consentire a tutti quelli che mi seguono di conoscere i motivi di questo repentino cambiamento.
Ma il mio piano è stato sconvolto. E c'era un modo migliore di iniziare questa avventura su blogspot, se non con una arrabbiatura? Certo che no!
Veniamo ai fatti.
Ho già raccontato che siamo in piena fase di distribuzione pagelle, della mia precedente arrabbiatura nei confronti di quell' "insegnante" e tralascio tutte gli altri discorsi senza senso che ho sentito in questi giorni.
Adesso me la prendo con una mamma, incapace di accettare i limiti del proprio figlio.
Ok, qualcuno potrà pensare che per me sia facile giudicare, che non sono un genitore e che questo è il mestiere più difficile che esista. D'accordissimo.
Non voglio giudicare nessuno, ma solo fare una riflessione dal mio punto di vista. (sicuramente molto parziale, ma è il mio punto di vista)
Il giorno del ritiro delle pagelle la mamma in questione si è precipitata da noi, non tanto per aggredirci ed accusarci di incapacità (questo ci poteva anche stare), ma piuttosto per rimproverare il figlio di tutta una serie di 5. Il tutto davanti a molte altre persone e con un'aggressività fuori luogo, tanto che il ragazzino si è talmente intimidito da non riuscire più a concentrarsi su quello che dovevamo fare.
Adesso ha deciso di finire il mese e di non mandarlo più perchè non ci sono progressi.
Premetto che, se devo essere egoista, a me sta facendo un favore perchè all'inizio ho avuto serie difficoltà a lavorare con suo figlio e alcune volte, avvilita, ho pensato di mollare.
Però non sono d'accordo per niente sul fatto che non siano stati fatti dei progressi, anzi affermo esattamente il contrario.
I primi due mesi non riusciva a fare niente se io non rimanevo al suo fianco ad indicargli cosa fare, pian piano ha preso più confidenza con la materia ed io volutamente lo lasciavo sperimentare ed anche sbagliare per cercare di renderlo un po' autonomo.
Adesso inizia a lavorare anche da solo, riesce a ragionare su quello che deve o non deve fare ed ha anche acquistato un po' di sicurezza.
Certo, continua anche a concentrarsi poco, a sbagliare, a copiare male il testo di un'espressione, a cambiare i numeri durante i vari passaggi o ad aver bisogno di un input da parte mia per iniziare o concludere un esercizio di geometria: questo è innegabile.
Ma io mi chiedo: è giusto, ma soprattutto utile, aggredirlo e punirlo?
Io opterei per incoraggiarlo, apprezzandone i miglioramenti, anche se piccoli o anche se lenti. Ma questa è solo la mia opinione e conta poco.
Antonella

domenica 22 febbraio 2009

Novità

Ho cambiato ancora piattaforma.

Penserete che sono matta! Forse un po', ma il motivo di questo cambiamento è presto detto.

Da qualche tempo alcuni di voi mi segnalano di non poter accedere al mio blog o di non riuscire a commentare i miei post. Ho fatto delle segnalazione alla redazione di myblog, che mi ignora tranquillamente. Ho così deciso di optare per un altro cambiamento.

Il cambiamento, come potete notare da soli, riguarda anche il titolo del blog.

Non credo di doverlo spiegare a coloro che mi seguono da un po', ma, se qualcuno passasse per caso di qui e si incuriosisse, anche questa è una spiegazione abbastanza semplice da dare.

Il blog mi ha aiutato a scoprire una parte nuova di me, della quale non avevo mai sospettato l'esistenza.

Qualcuno mi suggerisce che si tratti della mia parte migliore. Magari è proprio così, ma per me attualmente continua a rimanere una perfetta sconosciuta da conoscere e con cui imparare a convivere.

Ho copiato i post dell'ultimo mese ed ho aggiunto il link a tutti gli archivi dell'ultimo anno. Non ho intenzione di rinunciare o rinnegare nessuno di essi.

Mi pare di aver detto tutto.

Ah no! Manca l'ultima cosa:

BENVENUTI!

Le pagelle

18/02/09
Siamo in piena fase di distribuzione delle pagelle.
Naturalmente, come sempre, arriva qualche notizia cattiva e qualche altra buona.
Tra tutte, una soltanto mi manda in bestia. O per meglio dire, l'atteggiamento di un professore verso un bambino che ha, come unica "colpa", quella di aver bisogno di un insegnante di sostegno.
Continua a lamentarsi del fatto che non riesca a fare gli esercizi da solo. Ma che razza di ragionamento è?
Certo che non ci riesce, altrimenti non avrebbe bisogno del sostegno! Soprattutto in una materia come la matematica che richiede un certo ordine, parecchia attenzione e una buona dose di concentrazione.
E' normale che abbia la necessità di essere guidato passo passo e di trovare nell'interlocutore di turno un punto di riferimento che gli dia sicurezza. Ed è altrettanto normale, anzi oserei dire ovvio, che io non possa lasciargli fare le cose sbagliate, ma che lo indirizzi nello svolgimento degli esercizi, che gli metta davanti una scelta sulle cose da fare di volta in volta, che gli metta sempre in evidenza le regole da seguire per facilitargli il lavoro............
Non capisco tutto questo accanimento e francamente non lo condivido, lo trovo fuori luogo e controproducente, soprattutto tenendo conto dei progressi notevoli fatti in questi anni.
Per quanto mi riguarda, sono estremamente contenta dei risultati. Quei sei tutti in fila sono il risultato di tanto impegno e di tanta cocciutaggine che persistono ormai da cinque anni e valgono per me molto di più. E chissenefrega delle parole che gli altri vogliono sprecare tanto per aprire la bocca!
Di una cosa sono sicura, domani il piccolo riceverà da me un grande bacione e un mucchio di complimenti.
Antonella

Non hai idea...

c17/02/09
... di tutte le volte in cui mi lasci senza parole o mi metti in crisi!
Basta una frase, a volte un gesto inaspettato, ed è fatta.
Ma non è colpa tua, il problema è sempre il solito ed è sempre mio.
Non riesco a comprendere mille cose, non riesco ad accettarle come "normali" e fatico molto ad essere spontanea.
A volte mi piacerebbe avere un pizzico di impulsività e non permettere alla razionalità di intromettersi e riuscire ad influenzare i miei comportamenti e le mie parole.
Ma lo sai anche tu che non ci riesco proprio e chissà quante volte ho deluso le tue aspettative!
E' da qualche giorno che mi trovo immersa in mille perchè, tutti rigorosamente senza risposta. Ma per fortuna tu non ne hai alcun sospetto. E' meglio così. Come farei a spiegarti come mi sento, se non lo so nemmeno io?
A.

Osservando di nascosto

14/02/09
Un movimento sempre più impacciato e sempre più lento che io osservo a distanza.
Una lacrima che vuole uscire a tutti i costi e che io ricaccio indietro ogni volta.
Una tenerezza infinita e un amore immenso che si oppongono alla commozione e al dolore per quello che non è più.

Antonella

No, no e no

12/02/09
Non è possibile.
Una frase semplicissima, no?
E allora perchè a me risulta difficile pronunciarla? Che nervoso!
Ogni volta che c'è qualche cambiamento da fare sul lavoro, io non sono mai interpellata. A me va bene così, tanto poco mi cambia. E poi non sono fatta per la gestione di ragazzini e mamme ultrastressanti!
Quando però è quasi sicuro che la richiesta di cambiamento verrà respinta per motivi ovvi, ecco che si rivolgono a me: "Anto, non è che posso venire un po' prima?", "Anto, non è che posso venire domani?" e via dicendo.
Stamattina stessa cosa, una richiesta che è arrivata addirittura da parte di una mamma. Si spererebbe che i genitori fossero più ragionevoli, ma certe volte si comportano in modo più irrazionale dei figli piccoli o adolescenti.
Naturalmente che ho fatto? Ho risposto "Va bene, non è la soluzione ideale, ma vedremo di arrangiarci".
Queste sono state le mie parole, ma i pensieri erano molto diversi. La bocca e il cervello probabilmente non erano collegati nel modo giusto. Almeno ho fatto notare che non era tanto gradita la soluzione! Meglio di niente!
E adesso che succederà? Niente di grave, al massimo mi farò prendere da una crisi isterica e mi metterò a urlare a squarciagola dentro la stanza.
Antonella
PS: tanto per confermare la mia super ed enorme forza di volontà. ;-)

Forza di volontà

11/02/09
S: Hai tantissima forza di volontà, anche se c'è chi ha avuto un ruolo fondamentale nei tuoi miglioramenti...
Antonella: Ho tantissima forza di volontà? Da quando?
S: Da quando ti conosco.
Antonella: mi sembra tu stia parlando di un'altra persona, io non mi vedo come mi descrivi tu. Io non credo di averne nemmeno un briciolo e questa cosa, ad essere del tutto sincera, mi spaventa sempre più con il passare del tempo.
S: infatti, è su questo che devi molto lavorare ... non hai tanta fiducia in te stessa e non riesci a vedere le tue enormi qualità.
Antonella: ......... (colpita e affondata, come ogni volta che parliamo di cose serie)
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Non ho ancora capito l'effetto che hanno su di me, queste verità sbattute in faccia all'improvviso.
Sicuramente posso definirlo solo con una parola: STRANO.
Sì, è stranissimo che una persona riesca a leggerti dentro e a dire quelle cose che non puoi o non vuoi dire.
Io non so se ho forza di volontà e mi spaventa da morire scoprirlo.
Questa è una delle poche certezze che ho, naturalmente insieme a quella che sono felice di averti conosciuto. A volte un attimo di impulsività e di istintività si rivela particolarmente fortunato.
Antonella

Adesso è diverso

04/02/09
Ho sempre pensato che mai sarei stata capace di parlare a qualcuno di Antonella.
Ho sempre tenuto dentro di me pensieri, preoccupazioni e sensazioni positive o negative.
Ho sempre mostrato un sorriso, anche quando non avevo voglia di farlo.
Ho negato anche a me stessa di stare soffrendo.
Ho taciuto anche quando la rabbia mi divorava.
Da un po' di tempo non lo faccio più.
Adesso ci sono due persone alle quali mi appoggio quando ne ho bisogno, sia nei momenti positivi che negativi.
Sono felice per questo

Antonella

La zia T.

04/02/09
Tra poco andrò al cimitero (sempre che nel frattempo non inizi a diluviare).
Oggi sarebbe stato il compleanno della zia T., quella che per me è stata la mia nonna, anche se non lo era veramente.
Una donna dolce ed affettuosa, esattamente l'opposto della mia vera nonna. Eppure erano sorelle! A volte, mi chiedo come potessero essere così diverse l'una dall'altra, sia nell'aspetto fisico, che nel carattere.
E' stata una persona a cui ho voluto un bene immenso e, adesso mentre parlo di lei, mi vengono in mente tante piccole cose.
Mi sembra di rivederla quando mi veniva dietro per casa con la tazza di latte in mano per costringermi a mangiarlo, quando era seduta davanti alla sua macchina da cucire o lavorava a maglia o all'uncinetto seduta nella stessa poltrona.
I ricordi che mi fanno più tenerezza, però, sono due: quando arrivavo mi accoglieva sempre con le stesse parole "ehi, sangu meu" (sia da piccola, che da grande) e poi, se chiudo gli occhi, mi sembra ancora di rivederci mentre guardavamo insieme i cartoni animati il pomeriggio. Per farmi contenta era costretta a guardarli pure lei! Ma qualcuno lo seguiva volentieri, si commuoveva e io mi divertivo a prenderla in giro.
Quanto mi manca! Non so che darei per rientrare in quella casa, trovarla al solito posto e sentire ancora una volta la sua voce che mi accoglie sempre con le stesse parole.
Ti voglio bene come sempre, anche se non ci sei più da tanto tempo. Spero che tu lo sappia, ovunque sia.
Antonella

La luce

01/02/09
E' da stanotte che piove quasi ininterrottamente. C'è stato addirittura un guasto alla rete elettrica che arriva alla nostra via e siamo rimasti senza luce dalle 4 di questa notte alle 8 di questa mattina.
A me poco importa che manchi la luce di notte, ma, non so per quale strana ragione, appena va via la luce mia madre si sveglia e, naturalmente, devono essere accese tutte le torce a batteria e le candele che ci sono in casa. Ecco quindi che la casa comincia ad illuminarsi e ad animarsi: rumori di cassetti aperti, porte aperte e poi richiuse.
La conseguenza è che si finisce di dormire anche perchè il mio cucciolotto non è da meno: appena va via la luce, cominciano a scattare tutti gli allarmi delle case circostanti e lui comincia a spaventarsi, ad aggirarsi per casa come un fantasma e naturalmente si fionda nella mia stanza. Ma non si decide a saltare sul letto e continua a poggiare la testolina sul letto per cercare attenzioni. Ma proprio a quell'ora?
In pratica dalle 4 alle 6:30 ho potuto dormire pochissimo. Ma non è finita: mio padre, temendo che fosse saltato il nostro contatore, ha aperto la porta per andare a controllare e il cucciolotto inquieto si è precipitato per le scale. Così mi sono dovuta alzare per andarlo a recuperare giù.
A questo punto nervosismo al massimo livello.
Ormai era impossibile prendere sonno. Ho preso il cellulare, ho inviato un paio di sms e ricevuto un buongiorno telefonico inaspettato.
Inutile dire che mi è tornato il buonumore!
Antonella