Stamattina mi sono ritornate in mente un paio di conversazioni, che risalgono ormai ad un annetto fa.
Conversazioni che difficilmente dimenticherò, perchè particolarmente impegnative e coinvolgenti.
Della prima ricordo ancora perfettamente la frase che ha scatenato tutto il resto, ma soprattutto l'ansia che mi è stata trasmessa e che mi impediva di mettere a fuoco i pensieri miei e del mio interlocutore di quel momento. Non riuscivo a cogliere il filo del discorso, di che cosa mi stava parlando? Eppure sentivo che si trattava di qualcosa di importante, anche se non riuscivo ad immaginare neppure lontanamente quello che poi avrei scoperto da lì a poco.
Avevo ragione: era davvero qualcosa di importante, di completamente inatteso e parecchio sconvolgente.
Della seconda conversazione ricordo invece la fatica con la quale ho dovuto recuperare una frase detta in modo non perfetto e che è stata fraintesa. Parlavamo di due cose diverse e stavamo scivolando verso un enorme malinteso che poteva allontanarci definitivamente.
Ho fatto di tutto per chiarire, per spiegare il senso di quella frase, mi sono affannata ed anche innervosita, ma alla fine siamo arrivati al nocciolo della questione. Io ero esausta ed incapace di continuare una conversazione che era stata parecchio turbolenta ed era ritornata, improvvisamente, tranquilla e serena, come sempre.
Spesso ripenso a tutte quelle parole!
Ogni tanto mi chiedo se abbia fatto bene ad affannarmi tanto a capire e a farmi capire. Se sono in un momento di crisi, mi rispondo di no, che era meglio che il malinteso in questione prendesse il sopravvento e che io avessi fatto un passo indietro proprio allora. Ma non poteva finire in quel modo disastroso. Non era giusto!
Di una cosa sono sicura, però: non sarei riuscita a fare un passo indietro allora e adesso meno che mai ci riuscirei!
Antonella
9 commenti:
Ma il mio commento di ieri????
BUONGIORNO!
Mi spiace sembrare fiscale, ma nel tuo post ci sono due "d eufoniche" che stonano. Non si dice "ad un annetto fa" ma "a un annetto fa". La "d" si aggiunge se la seconda vocale è uguale alla prima. Quindi non si dice nemmeno "ad immaginare", bensì "a immaginare".
Ok? Dopo questa lezione grammaticale gratuita (la prima è sempre gratuita, dalla seconda in vavanti si paga), vorrei ribadire che i sintomi che tu così precisamente hai esposto fanno parte della solita malattia, quella che comincia con "rinc" e finisce in "mento". Non c'è da preoccuparsi, comunque, capita a tutte le donne dopo i vent'anni di età. Non perché prima la malattia non ci sia, ma soltanto perché viene più abilmente celata (o scoperta, a seconda dei casi...).
Ecco, comunque buon 8 marzo, va là...
Cara antonella con immenso affetto ti saluto e ti mando un bacione grandissimo...
Ho deciso di chiudere il mio blog...
Stammi bene,ti auguro ogni bene possibile...
SEI NA'GRANDEEEEEEEEEEEEEEEE...
Farfallina senza ali
ma noooooooooooooooo, farfy.. :-(
quando qualcuno dice di voler chiudere il blog o lo fa e zitto mi viene sempre una gran tristezza... perchè capitano i periodi in cui uno è preso da altro (come il pennuto per la sua laura)o comunque c'ha qualcosa che gira, ci si dedica di meno al blogghino..e vabbè.. ma chiudere noooooo!!!!
pennuto pedante: non mi metto a googlare mo' pure sulla d eufonica che in sti giorni mi appassiono per tutto fuorchè quello che dovrei fare.. ma stai a correggere la maestra !!!!!!!
@ sconosciuta: ma perchè all'altro blog il mio nome era sempre in memoria e qua no?? e perchè non si vede subito se ci sono commenti nuovi???
cia'
Buongiorno Antonella.... PRIMO!
Ebbene sì, oggi sono caduto dal letto... direttamente in una pozzanghera!
succede di trovarsi a dover spiegare un malinteso
e succede anche che davanti a questo ci si senta come senza forze
forse è la paura stessa di non riuscire che ci impedisce di farlo...
di norma però chi stà dall'altra parte lo intuisce
Vedi quanto siamo simili? :-)
Buon fine settimana Antonella!
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