domenica 8 marzo 2009

Chissà! Potrebbe anche essere vero!

Mi è sempre piaciuto molto leggere fin da quando ero una bambina, mi serviva come ottimo passatempo nelle lunghe giornate estive che trascorrevo da sola. Ho iniziato, quindi, con le classiche storie per ragazzi per poi passare, col tempo, ai romanzi.
In genere preferisco i gialli, che sanno tener viva la mia attenzione dalla prima all'ultima pagina (leggo anche altro, però).
Questa estate ho avuto invece uno stop improvviso, ho iniziato a leggere diversi libri, ma nessuno mi ha coinvolta, tanto da lasciarli in sospeso, cosa che io odio fare.

In questi giorni, forse perchè sono stati giorni faticosi, ho avvertito la voglia di riprendere in mano un libro e di tuffarmi con la mente all'interno di una storia sconosciuta.
Ho dato un'occhiata ai titoli dei libri che avevo accumulato e che sono in attesa da un po' e la mia mano si è allungata verso un librino di circa 250 pagine, con le parole scritte in caratteri grandi, che ha la copertina gialla sulla quale spicca il seguente titolo: "Le cinque persone che incontri in cielo" di Mitch Albom, di cui, tra l'altro, non conoscevo nessun altro scritto.

Ebbene, non poteva esserci scelta migliore, l'ho letto in tre giorni.

Non voglio assolutamente fare una sorta critica, o analizzare stile o altro, questo compito lo lascio a chi lo sa fare meglio di me (e tra i miei amici uno c'è sicuramente ;-) ).
Quello che voglio fare è soltanto dire che mi ha colpito molto. Poichè non so da che parte iniziare per spiegarne il motivo, devo per forza raccontare la storia in poche parole.

Il protagonista è un uomo anziano che ha sempre vissuto all'interno di un parco giochi e lavora come manutentore. Un giorno, per salvare una bambina, la cui vita è in pericolo per un guasto ad uno dei giochi, muore e si ritrova in Paradiso.
Il nuovo ambiente in cui viene a trovarsi è completamente diverso da come si aspettava e viene subito a sapere che ognuno che arriva incontrerà 5 persone, conosciute e non, che hanno comunque qualcosa a che fare con la sua vita, perchè ognuna di essa ha da dare un insegnamento ben preciso.
E allora ecco che anche lui incontra le 5 persone che lo attendono e riceve i suoi 5 insegnamenti:
  1. Nessuna vita è sprecata. L'unico tempo che sprechiamo è quello che trascorriamo a pensare di essere soli.
  2. A volte quando sacrifichi qualcosa di prezioso, non lo perdi. Lo dai a qualcun altro.
  3. Pensiamo che l'odio sia un'arma da rivolgere contro chi ci ha fatto del male, in realtà è un'arma a doppio taglio. E il male che facciamo, lo facciamo a noi stessi.
  4. Un amore perduto è pur sempre un amore. La memoria diviene la tua compagna.
  5. Tu dovevi essere là.

Un libro senz'altro particolare, che racconta un mondo sconosciuto e che finisce con l'affermare che ogni vita ha un senso ed uno scopo ben preciso, anche quando appare inutile e piatta e che è indissolubilmente legata a quella di molte altre persone che magari non abbiamo mai conosciuto.

Chissà! Magari è tutto vero! Comprenderemo il senso della nostra vita per poi trovare una pace duratura.

Antonella

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci sono cose che sono scritte in noi, sotto coltri di polvere e basta leggerle altrove per ricordarci che erano già nostre.
Buongiorno!

Anonimo ha detto...

E' da tanto che invece scrivevo solo cavolate, vero?
GRAZIE!
:-)

Anonimo ha detto...

Lo so!
:-))))))))))))))))))))

Anonimo ha detto...

Condivido con te l'amore per la lettura (e dei gialli!)e questo libro di cui parli deve essere interessante... Molto significativo!
Un saluto ed un augurio per un buon inizio settimana!
Ideen

Anonimo ha detto...

Buongiorno Antonella... hai divorato qualche altro libro?
:-)

Anonimo ha detto...

Allora vuol dire che sei sazia!!!!
;-)

Anonimo ha detto...

Hei! E' il mio primo commento sul tuo nuovo blog, si vince qualche cosa? hahaha :-)
Quel libro sembra interessante, magari ci farò un pensierino anche se ci credo poco, ma dato il periodo attuale in cui mi sento molto inutile be', vedremo.
Intanto ne approfitto per lasciarti un saluto ed un grande abbraccio.
Ciaoooo
Cla

Anonimo ha detto...

L'autore era per caso buddista?
Sembrano alcuni dei princìpii del kharma buddista.
C'è, tuttavia, del vero, non trovi?